22 giugno 2015

LA BATTAGLIA PER L’OSPEDALE DI POLISTENA È UN FATTO DI CIVILTÀ

Lo sostiene Toni Fera del movimento politico "Per un nuovo inizio"


 “La battaglia per la difesa dell’Ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena è, anzi tutto, un fatto di civiltà che deve vedere cittadini e amministratori uniti per il conseguimento di un obiettivo comune. Io, da calabrese e cittadino della Piana, dico no alla chiusura della struttura ospedaliera polistenese, perché un’azione del genere sarebbe contraria al comune buon senso e alla sana politica per il territorio”. Questo il messaggio lanciato da Toni Fera, componente del gruppo politico “Per un nuovo inizio” e amministratore del Comune di Cittanova, che da subito ha bollato come “inaccettabile” la determinazione contenuta nel decreto n.9 del 2 aprile 2015 del Commissario alla Sanità Massimo Scura. Un decreto che annuncia, drammaticamente, la chiusura del nosocomio polistenese una volta ultimati i lavori di realizzazione del Nuovo Ospedale della Piana di Palmi.
“I decreti non sono vangelo – ha sottolineato Fera – e proprio per questo la Giunta regionale deve sollecitare con responsabilità la rimodulazione dell’atto di indirizzo emanata dal Commissario. Se si dovesse andare avanti con la logica dei tagli a discapito delle comunità locali, certificheremmo ancora una volta l’esistenza di cittadini di serie A e di cittadini di serie B. Il diritto alla salute non ha colore politico e per questo è necessario che la lotta per la difesa del “Santa Maria degli Ungheresi” coinvolga tutti. Io – ha ribadito Fera – sto con l’ospedale di Polistena e con chi difende i diritti del territorio”.


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