Il
toponimo Polistena deriva dal greco ed è associazione di due termini: polis
(città) e tema (forte) o tenon (fortezza). Si pensa anche che derivi da
polystenos (molto stretto). Polistena (ai tempi era una piana verdeggiante, le
prime case costruite in pianura) è situata al centro dell’istmo più breve tra
le città magno-greche di Locri e Medma (Rosarno). Fu una stazione di passaggio
per i locresi che dovevano raggiungere Rosarno, colonia da loro fondata. I
ritrovamenti archeologici, conservati nel museo della città, evidenziano una
forte frequentazione del territorio e ipotizzano la presenza di un qualche
agglomerato urbano prima e dopo l’epoca della colonizzazione della Magna Grecia
(Morgeti-Itali).
STORIA
Polistena, (Polistina in greco-calabro) è un Comune Italiano
di 10.742 abitanti della Provincia di Reggio Calabria, in Calabria.
Confina con i comuni di Anoia, Cinquefrondi,
Cittanova, Melicucco, San Giorgio Morgeto. Con il comune di Cinquefrondi, in
particolare, Polistena crea una particolare conurbazione. Addirittura Pasquale
Scaglione (1808-1880) – cultore di storia locale reggina – che scrisse l’opera
di storia “Locri e Gerace”, sosteneva che il tempio delle muse sorgeva nei
pressi dell’odierna Polistena-Cinquefrondi. Michele Guerirsi estensore di una
storia di Cinquefrondi più precisamente, ritiene che il luogo prescelto dai
locresi per l’innalzamento del tempio fosse fuori dall’abitato, verso oriente,
in prossimità dell’alveo del piccolo fiume Sciarapotamo.
A Polistena, fuori dal centro abitato, vi è un’area
industriale, artigianale e commerciale. La città è il secondo comune della
provincia e quinto della Calabria per densità abitativa.
Anticamente la città si chiamava Santa Marina, come
scrive sul suo libro Girolamo Marafioti nel 1601. Domenico Valensise studia il
libro del Marafioti, che affermava che, gli abitanti di Polistena si
trasferirono nel casale di Santa Marina, nel quale Re Roberto concede Santa
Marina al Marchese di Gerace. Afferma Valensise con documenti da lui studiati,
che Polistena sia sorta sotto l’Imperio di Oriente. I fondatori di questa città
non sa se fossero gli abitanti di Altano o di Locri, si sa però che a tre
miglia di Polistena si trovavano le rovine di Altano.
Nel territorio sono stati rinvenuti oggetti di epoca
neolitica, mentre altri ritrovamenti di epoca più recente hanno permesso di
identificare la presenza di insediamenti romani.
I primi documenti che attestano l’esistenza di
Polistena risalgono all’XI secolo, quando un villaggio con questo nome viene nominato
in occasione di una cessione di alcuni terreni a favore del monastero di Santa
Maria di Campoforano. Nel medioevo fu sede di numerosi casati, fra cui, quello
dei Milano Franco d’Aragonae poi Riario Sforza.
Nel 1921 l’archeologo Paolo Orsi incaricò il
Vincenzo De Cristo (di Cittanova) per eseguire alcuni scavi sul sito di Altanum
(che va da Cinquefrondi-Polistena-San Giorgio Morgeto).
TERRITORIO
Polistena è situata nella parte orientale della
Piana di Gioia Tauro, a circa 70 km a sud-est di Catanzaro e circa 50 km a
nord-est di Reggio Calabria. Sorge sulle pendici del massiccio montuoso
dell’Aspromonte, con un territorio prevalentemente collinare a nord e
pianeggiante a sud. Il territorio raggiunge un’altezza massima di 305 m s.l.m.
e minima di 132 m S.l.M.
Il centro urbano si sviluppa nei pressi dei due
principali torrenti della città. Il principale torrente che scorre nel
territorio del comune di Polistena è il Vacale, affluente del fiume Metramo.
Un’altra fiumara è lo Jerapotamo, affluente del torrente Vacale, oggi coperto
dal Viale Rivoluzione d’Ottobre.TERREMOTI
Terremoto del 1783 e Terremoto di Polistena del 1783
Comparsa di crateri in Contrada Giuseppina il 5 febbraio 1783 il paese fu raso al suolo dal terremoto che interessò l’Italia Meridionale, facendo 2261 vittime su 4600 abitanti circa. La testimonianza del geologo francese Déodat de Dolomieu, che scese in Calabria per studiare gli effetti disastrosi del sisma, riporta in merito a Polistena:
« Avevo veduto Reggio, Nicotera, Tropea… ma quando di sopra un’eminenza vidi Polistena, quando contemplai i mucchi di pietra che non han più alcuna forma, né possono dare un’idea di ciò che era il luogo… provai un sentimento di terrore, di pietà, di ribrezzo, e per alcuni momenti le mie facoltà restarono sospese… »
Polistena fu ricostruita completamente su un’altura
più a nord su progetto dell’architetto napoletano Pompeo Schiantarelli. Fu
realizzato un particolare impianto urbanistico che vide situarsi nella parte
alta palazzi con imponenti frontespizi e portali in pietra granitica locale,
mentre le fasce meno abbienti ripopolarono il vecchio sito ricostruito sulle
muraglie.
Polistena prima del terremoto, era una tranquilla
cittadina, il palazzo dei Milano (nel palazzo si trovava un teatro), feudatari
di San Giorgio Morgeto e Polistena, era a nord del fiume Jerapotamo che
tagliava in due Polistena. Intorno al palazzo del Marchese, si trovavano le
case delle altre famiglie nobili tra qui, Lombardi, Rodinò, Rovere, Sergio ed
altri ancora. Dall’altra parte del fiume, a sud gli artigiani operai, e nella
zona posta al limite meridionale della città i braccianti, frantoiani e guardiani
di capre.
Terremoto del 16 novembre 1894: la scossa delle 6:15 non provoco danni, quella più forte
fu quella delle 18:50, che creò gravi lesioni negli archi della chiesa del
Rosario.
Dal censimento del 1881 gli abitanti di Polistena
erano 8400.OSPEDALE
L’ospedale è stato fondato nell’aprile del 1905, intitolato a
Santa Maria degli Ungheresi. Il suo fondatore fu Giuseppe Valensise. L’ospedale
di Polistena fu fondato con la donazione del Valensise, di un fondo di L.
103.966,50, partecipò anche il principe di Ardore e consorte, con donazione di
L. 60.000, e il Comitato Ungherese del terremoto del 1908. Quest’ultima
donazione per interessamento personale dell’illustre maestro Francesco Jerace.
Nel 1920, per l’opera efficace degli amministratori del tempo, ottenne
la concessione dell’apertura di una farmacia con vendita anche al pubblico.
Nel 1947 facendo procedere ai lavori di adattamento della sala
operatoria, secondo le richieste dei medici, compreso il primo chirurgo
Antonino Guerirsi.
Nel 1973 Raffaele Lagamba, promotore di una raccolta di fondi tra
calabresi e loro amici a Brooklyn, N.Y. che donarono un’autoambulanza al Comune
di Polistena, passata all’ospedale.